domenica 26 giugno 2016

Oggi si vota

Oggi in Spagna si vota. E’ la seconda volta negli ultimi sei mesi, la seconda volta che mi reco ad un seggio (per ora senza votare) e la seconda volta che rimango sbalordita dalle modalità confrontandole con le nostre.

Questa mattina al seggio allestito all'entrata di una scuola primaria di Barcellona ho notato:
. Niente esercito o forze dell’ordine
. Un punto di distribuzione di schede, buste ed elenchi di candidati dove ci si serve liberamente
. Un piccolo separé dove, volendo, si potrebbe votare in segreto ma mi è parso che nessuno volesse
. Un bancone dove era più comodo appoggiarsi e votare davanti a tutti facendosi prestare una penna qualunque
. Una grande sala che ospita vari tavoli, ognuno con Presidente e scrutatori, in mezzo una folla confusa e ordinata nello stesso tempo: adulti, bambini, accompagnatori, cani, curiosi come me …
. Una volta chiusa la scheda nella busta e presentato il proprio documento di identità presso il tavolo competente si può infilare il voto nell’urna trasparente

In Italia ho votato molte volte e diverse volte ho fatto la scrutatrice.
Ricordo:
. Infiniti conteggi delle schede
. Matite copiative da non perdere di vista (gli elettori che non le riconsegnano al presidente di seggio insieme alla scheda incorrono in una sanzione pecuniaria da 103 euro a 309 euro)
. Obbligo di votare in segreto
. Registro degli elettori diviso dal registro delle elettrici
. Necessità di recarsi in Municipio in caso di smarrimento del documento elettorale
. Divieto di accompagnare nell’urna mia nonna in difficoltà con la vista e il movimento perché non certificata ufficialmente
. Divieto di essere accompagnata nell’urna dal bambino che era con me
. Obbligo consegna del cellulare prima di entrare nell’urna
. Sigilli con cui chiudere urne, finestre, porte per la notte
. Un giovane militare di leva che a momenti sveniva dal caldo ma non poteva bere né sedersi

Le foto sotto sono prese dal sito di EL PAIS di oggi.





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