Questa mattina al seggio allestito all'entrata di una scuola primaria di Barcellona ho notato:
. Niente esercito o forze dell’ordine
. Un punto di distribuzione di schede, buste ed elenchi di
candidati dove ci si serve liberamente
. Un piccolo separé dove, volendo, si potrebbe votare in
segreto ma mi è parso che nessuno volesse
. Un bancone dove era più comodo appoggiarsi e votare davanti
a tutti facendosi prestare una penna qualunque
. Una grande sala che ospita vari tavoli, ognuno con Presidente e
scrutatori, in mezzo una folla confusa e ordinata nello stesso tempo: adulti,
bambini, accompagnatori, cani, curiosi come me …
. Una volta chiusa la scheda nella busta e presentato il proprio
documento di identità presso il tavolo competente si può infilare il voto nell’urna
trasparente
In Italia ho votato molte volte e diverse volte ho fatto la
scrutatrice.
Ricordo:
. Infiniti conteggi delle schede
. Matite copiative da non perdere di vista (gli elettori che non le riconsegnano al presidente di seggio insieme alla scheda incorrono in una sanzione pecuniaria da 103 euro a 309 euro)
. Obbligo di votare in segreto
. Registro degli elettori diviso dal registro delle elettrici
. Necessità di recarsi in Municipio in caso di smarrimento del
documento elettorale
. Divieto di accompagnare nell’urna mia nonna in difficoltà
con la vista e il movimento perché non certificata ufficialmente
. Divieto di essere accompagnata nell’urna dal bambino che era
con me
. Obbligo consegna del cellulare prima di entrare nell’urna
. Sigilli con cui chiudere urne, finestre, porte per la notte
. Un giovane militare di leva che a momenti sveniva dal caldo
ma non poteva bere né sedersi
Le foto sotto sono prese dal sito di EL PAIS di oggi.