mercoledì 11 ottobre 2017

Parliamo?


Il tema è sempre l'indipendenza della Catalonia, negli ultimi giorni gli eventi si susseguono numerosi e velocissimi.

Una piccola cronaca dopo l'1 ottobre.

Martedì 3 è stato dichiarato lo sciopero generale che ha coinvolto tutta la regione, persino le attività commerciali gestite da cinesi che normalmente non chiudono mai, erano serrate.
Via Laietana durante lo sciopero generale
Sabato 7 in tutta Spagna ci sono state manifestazioni per il dialogo: PARLEM e HABLEMOS gli slogan scanditi da tante persone con opinioni anche molto diverse ma che credono che la via politica e di confronto sia l'unica strada possibile per non farsi male tutti. Il loro simbolo è il colore bianco.

Barcellona
Madrid (Foto La Vanguardia)
Una casa del quartiere di Sarrià. Sul cartello grande è scritto "A causa degli sviluppi, abbiamo cambiato la facciata"
Domenica 8 a Barcellona sfilano centinaia di migliaia di persone contrarie all'indipendenza. Lo slogan era "Recuperiamo il senno e abbandoniamo la rabbia". Anche qui le posizioni sono molto varie e la folla è grande e pacifica. Purtroppo ci sono anche atteggiamenti estremi e aggressivi. Molte le occasioni, fortunamente senza gravi conseguenze, in cui le persone hanno espresso la rabbia e perso il senno, molti i saluti fascisti, gli insulti, vicino a casa un ferro che spacca il vetro di una finestra, manifestanti attaccati rancorosamente ai citofoni di chi espone la bandiera catalana, un vicino che non può rientrare per l'assedio all'ingresso.

Per la Spagna unita (foto Il Post)
Lunedì 9 un dirigente del Partito Popolare (lo stesso di Rajoy) in conferenza stampa avvisa Puigdemont che "non dichiari l'indipendenza altrimenti potrebbe finire come chi l'ha dichiarata 83 anni fa" riferendosi a Lluís Companys che, per chi non lo sapesse, in seguito fu arrestato e fucilato da Franco.

Lo stesso giorno l'alcaldessa Ada Colau, sindaca di Barcellona, fa una dichiarazione ufficiale e parla a Spagna e Catalonia chiedendo calma e ragionevolezza. Da non indipendentista sostiene il diritto alla scelta e invita alla mediazione e al dialogo. Personalmente ho apprezzato moltissimo il discorso e ve lo propongo (in catalano con trascrizione).



Martedì 10 il Parlamento catalano si riunisce davanti ad oltre 900 giornalisti accreditati da tutto il modo, proclama l'indipendenza ed esattamente sei secondi dopo la sospende per proporre una strada di confronto con il Governo centrale.

Mercoledì 11 a Madrid devono decidere se accettare di aprire un dialogo o applicare l'articolo 155 che sospenderà l'autonomia della regione catalana ma prima devono capire se l'indipendenza sia stata o meno dichiarata. Questa sarebbe la prima volta in cui verrebbe applicato l'articolo 155 perciò non se ne conoscono con precisione le modalità e le conseguenze.

Il 10 ottobre, dopo il discorso del Presidente della Generalitat, il nostro oste preferito, colto e spiritoso, ci ha accolto con un bicchiere di cava (le bollicine catalane) e ha brindato alla RES PUBLICA: "RES" in latino significa "COSA" mentre in catalano significa "NIENTE".

2 commenti:

  1. Bel reportage Francesca, come sempre intelligente e obiettivo. Condivido l atteggiamento della Colau: grazie per aver condiviso il suo discorso!

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    1. Grazie Vania! Trovo la Colau un grande esempio di persona, di donna e di politica.

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