martedì 20 dicembre 2016

Perle e diamanti. Piccoli ricordi di un amico.

Le Fate è una fiaba di Charles Perrault dove si racconta di una giovane che viene premiata per la sua gentilezza da una fata e, ogni volta che apre bocca, ne escono perle e diamanti. L'immagine mi viene in mente quando penso a Paolo: ci sono persone che portano nella vita degli altri luce e allegria, viene loro facile e inevitabile e Paolo possedeva questa magia.


Quando ho incontrato Paolo per la prima volta avevo quattordici anni e lui pochi di più.
Eravamo in centro città, allora ancora permesso al traffico, lui indossava sempre un giubbetto di jeans e si muoveva con l'inseparabile Vespa.
Fin da quel primo momento secondo Paolo, ma solo secondo lui, era evidentissima la mia somiglianza con Joni Mitchell.
La seconda volta che l'ho incontrato, Paolo mi ha detto: "Devo presentarti il mio migliore amico che è uguale uguale a Roger Daltrey".

Joni Mitchell
Roger Daltrey
Il suo linguaggio era esclusivamente musicale e poteva mettere in difficoltà chi, come me, di musica ne sapeva poco: facevi una domanda e lui ti rispondeva canticchiando un giro di basso, così ho smesso di fare domande e ho cominciato ad ascoltare tutto quello che potevo, seduta per terra, in angoli scomodi di cantine e in soffitte foderate di cartoni per le uova che facevano da isolante acustico. Lui suonava tutto, cantava tutto, era curioso, vorace, entusiasta. Conoscendo lui ho conosciuto, oltre a Joni Mitchell e agli Who, tutti i più grandi cominciando da Frank Zappa.

Un giorno arriva la sua prima apparizione televisiva dove, occhiali scuri, mima con grande convinzione un asolo di chitarra.
E' il 1983, la canzone è "Giorno dopo giorno" di Diego Vilar e la trasmissione è la mitica Discoring.
Sua sorella Silvia, che mi sarà molto cara, riesce, con i potenti mezzi tecnologici di cui allora si era dotati, a fare qualche fotografia dello schermo tv, Paolo me ne procura qualche preziosissima copia che conservo.



Un giorno Paolo ascolta gli Elio e le Storie Tese e lo vedo fulminato in diretta da un innamoramento da subito ricambiato. Insieme agli Elii l'ho sentito suonare la prima volta a Monfalcone e l'ultima in un paese del Bresciano.
Poi ho ascoltato tante volte gli EelST suonare per lui e per il suo sogno di ragazzo che parla con le note: grazie a loro, all'Associazione Paolo Panigada e a tutte le persone che hanno voluto bene a Paolo, da qualche anno a  Crema esiste una sala prove pubblica che si chiama "Feiez Sound".

Silvia Panigada e Elio, "Panino Day" 2005, Crema
(foto Nicola Bianchessi)




Ci sono persone che sembrano lasciare dietro di sè un mondo più silenzioso, più buio. Chiudo gli occhi e in ogni momento posso sentire la sua voce, la sua musica e la sua allegria, è rimasto tutto qui: perle, diamanti e risate.

Per ricordarlo oggi, 23 dicembre, diciotto anni dopo, posto qui sotto "Tapparella" e il video de "La canzone mononota", dove, tra tutti i faccioni, c'è anche quello di Feiez.
E forza Panino a tutti!



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