Per la strada camminavano davanti a me, mano nella mano, non molto alti, entrambi con una barba strategicamente incolta. Ad un certo punto si sono fermati per guardarsi negli occhi, darsi un piccolo bacio e sorridersi.
Al supermercato un signore giunonico vestito da signora
giunonica è passato urtando una cesta di frutta. Elegante, nera, ricordava un
po’ la Signora Obama. Me ne sono accorta dai piedi, incredibilmente lunghi.
In metrò invece era chiaro, la signora aveva labbra enormi e
zigomi sintetici.
E ragazze e ragazze, circondate da cani, borchie orecchini
e treccine.
Poi il 23 aprile è arrivato Sant Jordi che si trasforma da Festa
del patrono della Catalogna a Festa del libro e delle rose. Del libro perché
coincide con gli anniversari di morte di Shakespeare, Cervantes e Pla; delle
rose perché, come dice la leggenda, i fiori rossi sono nati dal sangue del drago
ucciso da Sant Jordi. La città si riempie di bancherelle di libri e di fiori,
fiumi di gente riempiono le strade.
La tradizione vuole che le donne regalino un libro agli
uomini, che gli uomini regalino una rosa alle donne. Ovviamente a Barcellona le
tradizioni di genere sono interpretate in modi molto personali e trasgredite
regolarmente. Qui sotto la campagna per Sant Jordi del Comune di Barcellona: "Quando leggo sono tutto ciò che voglio essere: Un cavaliere innamorato delle rose. Una principessa con l'armatura. Un drago vegetariano".
Qualche giorno dopo è giunta dall’Italia la notizia dell’approvazione
della legge sulle unioni civili.
Il Presidente Mattarella che l’ha firmata, ha dichiarato (da
www.ilsole24ore.com): «La Costituzione richiede di garantire il pieno rispetto
dei diritti fondamentali di ognuno, non solo come singolo ma anche nelle
formazioni sociali in cui si realizza la sua personalità. E la Corte
costituzionale ci ha ricordato che la realizzazione di questi diritti, non può
essere condizionata dall'orientamento sessuale, perché tra i compiti della
Repubblica vi è quello di garantire il libero sviluppo della persona nella vita
di relazione» .
Presidente, Le invio virtualmente un mazzo di rose.
ci sono tradizioni che vale la pena di perpetuare, di esportare, di adattare... forse cambierò giorno, forse sarà solo il quel di Regona, ma vorrei farla anche mia
RispondiEliminaGrazie per ora e quando passerò da Barcellona ti porterò una rosa
Benvenuto primo commento di questo blog! E grazie per la tua rosa :-)
EliminaRicordo questa bella festa del 'libro e della rosa'. La mia rosa è per francesca ��
RispondiEliminaSono così felice che l Italia abbia finalmente intrapreso questo cammino !! Cristina