venerdì 7 ottobre 2016

L'isola che non c'è

Da quando è stata eletta poco più di un anno fa, per la sindaca, l'alcaldessa Ada Colau, uno degli obiettivi è liberare Barcellona dalle auto per costruire "una città più giusta e più felice".

La superilla o supermanzana (super isola o isolato) è una delle iniziative più discusse dell'attuale amministrazione barcellonese che la descrive come "uno spazio pubblico diverso, con meno rumore, più verde, accessibile e gradevole per passeggiare a piedi o in bicicletta, per giocare e fare sport, con nuovi spazi di incontro e possibilità di organizzare attività all'aria aperta".

Nella pratica consiste nell'isolare una zona della città che comprenda nove isolati (super isola) in un quadrato di tre per tre, permettendone il passaggio interno solo in sensi obbligati e solo per chi ci vive creando così degli spazi dedicati all'utilizzo sociale (giochi, sport, incontri) e dando la priorità di movimento a chi si muove a piedi e in bicicletta. Di fatto delle grandi isole pedonali in zone non centrali o senza attività commerciali o museali o altro che normalmente (finora per lo meno) giustificano queste scelte.

Sono previsti vari interventi di questo tipo in città e da qualche settimana è iniziato un esperimento pilota nel quartiere di San Martì (Poblenou) che sono andata a visitare una domenica mattina.


La sensazione che ho avuto è di qualcosa di provvisorio, qualcosa di nuovo che ancora deve capire cosa diventerà. Gli abitanti della zona ne discutono, naturalmente le critiche e le polemiche sono tante ma, come ogni cosa nuova va sperimentata e migliorata.

La superilla di San Martì (elperiodico.com)

Mi ha colpito soprattutto lo spazio dedicato al confronto e al dibattito: ci sono sedie in circolo, piccoli podi per declamare le proprie idee, spazi delimitati con disegni per votare fisicamente pro o contro qualcosa, ... come una sorta di moderna Agorà.







All'interno di questa superilla si trova anche un edificio molto particolare, si chiama Media TIC che sta per Tecnologia dell'Informazione e della Comunicazione, e ospita l' Universitat Oberta de Catalunya, imprese private e uno spazio pubblico. L'aspetto futuristico dello stabile, inaugurato nel 2010, è dovuto al rivestimento di pannelli di EFTE un materiale plastico che contiene fluoro e che consente un risparmio energetico del 20 %.


Nei pressi c'è anche una bacheca dove chi vuole può lasciare il proprio parere a proposito della superilla. Qui ne metto due, uno contro e uno a favore, sintetici e chiari nelle loro posizioni:

"E' la stupidaggine più stupida che ho mai visto in vita mia"

"Mi piace l'idea. Le città sono per le persone, non per le auto!"
Vedremo come evolve questo esperienza che sembra interessi anche altre città come New York e Parigi dove potrebbe venire riproposta.
Nel frattempo buone Superisole a tutti!

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